venerdì 17 agosto 2018

Tempo di bilanci e di buoni propositi...

L'anno scolastico appena passato mi ha dato tante soddisfazioni: nella mia terza media, ho visto crescere i ragazzi sia come lettori che come scrittori; hanno amato la poesia (soprattutto la poesia della settimana) e si sono messi in gioco loro stessi come poeti; hanno automatizzato ricerca e condivisione di informazioni e anche delle fonti utilizzate. Hanno costruito una comunità di apprendimento.

I punti di forza sono stati per me il metodo del Reading & Writing Workshop (ora c'è anche un meraviglioso sito consultabile qui) che ho adottato non in toto (non per scelta, ma per mia incapacità, nel senso che non ero pronta), ma comunque abbondantemente, e il Cooperative Learning (a volte semplice lavoro di gruppo o a coppie con condivisione grazie a vari strumenti elettronici, come ad esempio We School o Google Drive). L'idea base della mia didattica è stata quella di creare un apprendimento il più possibile attivo e "comunitario", con una valutazione che partisse innanzitutto dalla riflessione sulle proprie strategie, sul prodotto e sul processo e che fosse anche autovalutazione (ognuno si valutava da sé ma era anche valutato dai pari). Quel che ha funzionato più di tutto è stata la personalizzazione degli obiettivi da raggiungere: i ragazzi hanno apprezzato molto.

Certo, ho trascurato delle cose, ad esempio la grammatica tradizionale: ho preferito dare un taglio valenziale e ragionare sul verbo e sulle reggenze fondamentali. Ho cercato di far ragionare i ragazzi sul concetto di "funzione" e sul fatto che la valenza del verbo potesse essere saturata da un complemento ma anche da una frase avente la stessa funzione. Volevo superare la distinzione netta tra la cosiddetta analisi logica e quella del periodo, ma qui gli alunni si sono un po' persi. Se potessi tornare indietro, ci andrei più cauta. Tuttavia, sono sempre più convinta che fare analisi logica e del periodo in modo tradizionale sia una mera perdita di tempo: mi malediranno i docenti del liceo, ma spiegare ancora il complemento di età o di prezzo mi pare assurdo. Farei più felice quei docenti e sicuramente qualche genitore se cedessi al richiamo della tradizione, però proprio non ce la faccio.

Da settembre, anch'io farò parte della schiera dei docenti di italiano e latino del liceo: non so che ambiente troverò, se potrò azzardarmi a fare a modo mio nonostante le indicazioni dipartimentali, però una cosa la so per certa: non posso certo tornare indietro!

La sfida più grande che dovrò affrontare sarà quella di conciliare metodo laboratoriale con studio diacronico della Letteratura nel triennio, il tutto con solo 4 ore a disposizione. AIUTO!

Ho pensato di andare a pescare qualche idea nel blog di Sabina Minuto, che trovo molto interessante.

Credo anche che bisognerà seriamente valutare il metodo della Flipped Classroom...

Per il momento, mi dedico alla lettura di A. Chambers, Il lettore infinito, per darmi la giusta carica e motivazione.

Mi impegno a riportare sul blog idee, aspettative, spunti di riflessione, materiali per la programmazione. In effetti, ho latitato troppo ultimamente...