mercoledì 30 dicembre 2020

DAD: CHE COSA VA SALVATO E CHE COSA VA CAMBIATO

30 dicembre 2020. Tempo di speranze e buoni propositi. Speranze relative alla scomparsa graduale del Covid ovunque e soprattutto a scuola; buoni propositi relativi agli errori da evitare, alle nuove idee da sperimentare. Nella mia riflessione mi ha aiutato molto un articolo di Pietro Alotto (leggibile qui), oltre ovviamente all'esperienza diretta. 
 PARS DESTRUENS 
 - Folle per gli alunni e gli insegnanti stare incollati al pc tutta la mattina (nella mia scuola si parla di 4 o 5 ore, a volte 6, tutti i giorni, dal lunedì al sabato); le pause da 15 minuti ogni ora non sono risolutive. Bisogna poi aggiungere che i "compiti" che assegniamo in asincrono sono da svolgere al pc e da caricare su Classroom, quindi altre ore passate a pc da aggiungere al computo (per i docenti queste ore sono peraltro incalcolabili); 
- La scuola in presenza così come è tradizionalmente organizzata ha le sue pecche, figuriamoci la sua trasposizione in modalità DAD: un fallimento, perché gli alunni "bravi", autonomi, responsabili seguono lo stesso, magari facendo un po' più di fatica e senza l'alleggerimento dato dallo stare in mezzo agli altri, mentre chi è più dispersivo o meno motivato si smarrisce ancor di più nella scuola digitale (ha più strumenti per marinare le lezioni, può copiare alla grande etc...); 
- Ecco, parliamo di valutazione: il mondo delle verifiche canoniche e, parzialmente, delle interrogazioni subisce sabotaggi continui, e i docenti sono disarmati di fronte a questi attacchi. Certo, qualche soluzione più valida di altre c'è, ma non esiste la certezza che i nostri alunni abbiano svolto in completa autonomia quiz, test, verifiche che abbiamo loro propinato tramite Google Form, Kahoot, Socrative o simili;
- Questione "comunicazione": da una parte sempre mediata da uno schermo, dall'altra ipertrofica (registro di classe, chat di Classroom, gruppi Whatsapp, messaggi privati legati ai compiti assegnati in piattaforma, email istituzionali, colloqui individuali su Meet...), cioè insostenibile per il docente e dispersiva per l'allievo, che ha la costante paura (quello responsabile, eh?) di essersi perso qualcosa da qualche parte; 
- per quanto riguarda le mie discipline specifiche: se si esula dalla lezione frontale, a volte assai complicata ("Prof, l'abbiamo persa!", "Ragazzi, mi sentite?" etc...), non ci sono molte alternative attuabili: i lavori di gruppo sono fattibili, ma di gestione assai complicata, la Flipped Classroom funziona in alcune classi (quelle con gli alunni diligenti) e forse meglio con alcune discipline, mentre per esempio con l'italiano un po' meno: leggere insieme i testi con i cuori vibranti all'unisono è magico, assegnare le letture autonome per casa o i video con la spiegazione delle stesse è freddo, a volte difficile, asettico, quindi controproducente. Della valutazione ho già parlato: le versioni di latino o le interrogazioni sui verbi a memoria sono una farsa; i temi di italiano facilmente copiabili da internet o come minimo svolti in maniera collaborativa. 

 ERRORI CHE HO COMMESSO O CHE HO RISCHIATO DI COMMETTERE: 
- lezioni basate sull'ascolto dell'insegnante: dopo un po', poi con la connessione che va e che viene, diventano insostenibili anche per gli alunni dotati delle migliori intenzioni (e poi a casa ci sono mille distrazioni, si sa); 
- Troppe, davvero TROPPE VERIFICHE: l'ansia di avere un numero CONGRUO di voti gioca brutti scherzi. Ma la scuola non può ridursi a uno squallido verifichicio... 
- trasformazione della scuola in modalità H24, sia per gli insegnanti che per gli alunni (tanto non hanno altro da fare, no?); - utilizzo di modalità di valutazione solo FINALI, sommative, molto incentrate su conoscenze e abilità, poco sulle competenze; 
- LOTTA IMPARI CONTRO INTERNET E I METODI "COLLABORATIVI" degli studenti: non è che forse sia il caso di accettare che queste cose esistano e di progettare dunque attività che le contemplino anziché inevitabilmente soccombere? 

 CHE COSA HO INDOVINATO, INVECE? 
- Lavori di gruppo in Meet: per gestirli dopo ogni lezione perdevo anni di vita, ma con risultati apprezzabili! Ho imparato ad aprire più stanze di Meet alle quali si collegavano gli alunni divisi in gruppi. Il meccanismo funziona meglio se le attività da svolgere in gruppo sono veloci e poi prevedono una restituzione finale nella "stanza madre" della lezione. Io, però, non sono un'esperta di sintesi, quindi spesso non riuscivo nella stessa lezione (della durata di 45 minuti) a dare le indicazioni, lasciare il tempo necessario per l'attività e poi finire la condivisione in plenaria. Comunque questa si piò lasciare anche alla lezione successiva, o, meglio, si può prevedere una parte di gruppo che poi vada conclusa singolarmente a casa con restituzione su Classroom; 
- Azioni di tutoraggio tra pari: ho sfruttato il sistema delle diverse stanze su Meet anche per attività di recupero attraverso il cosiddetto "peer tutoring". Ai ragazzi è piaciuto, e c'è da dire che laddove non funzionasse Meet i ragazzi potevano sopperire utilizzando Whatsapp, chiamate etc... 
- Apertura delle lezioni tramite brevi video introduttivi (da guardare anche per casa: ma devono essere di pochi minuti, altrimenti non c'è speranza) tramite cui poi far fare lettura selettiva sul manuale per visualizzare i concetti chiave di un evento o di un autore o di un periodo storico; 
- Creazione o reperimento di brevi video mirati su un aspetto specifico (per esempio di grammatica latina) per poi far svolgere degli esercizi in modalità autocorrettiva (con soluzione fornita subito dopo);
- Utilizzo di esercizi on line interattivi con soluzione immediata sia per il ripasso che per il recupero (in latino ne ho trovati alcuni su declinazioni e coniugazioni verbali); 
- Lezioni molto operative: brainstorming per il ripasso (Es.: "Ognuno di voi mi dica una parola o un concetto chiave sul Decadentismo"), caccia al tesoro (Es.: "A gruppi, trovate le risposte a queste domande tratte dal capitolo 4 di storia: vince il gruppo che fa prima e risponde correttamente": non si imbosca nessuno, credetemi!), dibattiti, condivisioni sulla propria interpretazione di una poesia letta insieme, reading teatrali dove confluiva il lavoro di diversi gruppi... 
- Per la valutazione: creazione di quiz molto veloci in Google Moduli (diverse versioni della verifica, domande somministrate in ordine casuale, tempo per la consegna ridotto); conversazioni di gruppo a partire da temi di ampio respiro; prodotti di gruppo (ad esempio mappe concettuali di storia o powerpoint da presentare a lezione) con il supporto di un diario o portfolio narrativo dove i singoli alunni possano tener traccia dell'esperienza vissuta, delle emozioni provate, delle riflessioni sorte anche in chiave autovalutativa. 

 QUANDO L'INCUBO DELLA DAD SARA' FINITO, CHE COSA SI POTRA' SALVARE? (PARS CONSTRUENS) 
Perché ci sarà pur qualcosa da salvare, no? Innanzitutto parto dalla mia idea di scuola ideale in presenza: non una didattica "a ore", ma un luogo dove si possa dar vita a progetti culturali importanti attraverso l'interconnessione tra diverse discipline, il lavoro collaborativo (che deve essere sentito come significativo) e la ricaduta all'esterno dell'Istituto. Non riesco ad immaginare come tutto ciò si possa attuare nella logica delle 18 ore a insegnante con classi "pollaio" divise con l'unico criterio dell'età, ma, dopo anni che insegno e mi interrogo su ciò che combino, ormai so che la "scuola-spezzatino" sul modello esclusivo spiegazione/verifica non può funzionare. Certo, i "bravi" ("bravi" a far che, poi? A capire che cosa richiede l'insegnante e ad eseguire ordini? Questo basta ancora nel mondo là fuori??) possono continuare a starci in un sistema così, chi ha talento magari riesce lo stesso a non perdersi, spesso contando su quello che può trovare AL DI FUORI della mera offerta scolastica. MA GLI ALTRI?? TUTTI INDEGNI?? TUTTI FANNULLONI?? Mah... 

 In attesa che il mio sogno diventi realtà, intanto penso a come rendere il mio piccolo mondo (le mie 4 ore di italiano o le mie 2 o 3 ore di latino o geostoria) un mondo migliore. Che vuol dire per me migliore? Direi in primis MOTIVANTE, ma anche EFFICACE (voglio che i miei alunni sentano che nelle mie lezioni qualcosa si impara!), mi piacerebbe dire persino INCLUSIVO se non puzzasse troppo di retorica, quindi scelgo il più convincente aggettivo COINVOLGENTE. 
 Subito mi balzano in mente le potenzialità dei quiz su Google Moduli, da utilizzare, però, come verifiche formative, cioè, uscendo dal burocratichese, come test per capire nell'immediato se gli alunni stanno seguendo, se stanno capendo e imparando (per esempio le strutture morfosintattiche latine). Quindi niente voto ma correzione (e autocorrezione) immediata. Alla fine del mese (o del bimestre) si vedono tutti insieme i punteggi del quiz e si dà un'unica valutazione (nella quale si tenga conto anche delle capacità di reazione di fronte a un fallimento, della costanza o meno dello studio, della curva di apprendimento in crescita o decrescita). 
Un altro ingrediente da salvare è la laboratorialità, anche sfruttando Classroom (ormai che abbiamo imparato ad usarlo...) e capovolgendo, quando serve, la classe, per esempio chiedendo di vedere dei video e di discuterne a gruppi allo scopo di produrre insieme qualcosa (rispondere a delle domande? Dare una risposta di gruppo a un quesito aperto?). Trovo sia imprescindibile la modalità del laboratorio con i temi di italiano: non ci si può fermare ai temi canonici come uniche occasioni di scrittura supervisionata dal docente... Ho in mente di continuare a creare "Lavori del corso" in Classroom su piccoli scritti mirati (così sono anche veloci da correggere) e/o magari di chiedere ai singoli alunni di creare una cartella condivisa con me delle loro produzioni (anche scrittura libera) per applicare con organicità le strategie del Reading and Writing Workshop (rimando al sito https://www.italianwritingteachers.it e al blog di Sabina Minuto: https://sabinaminuto.wordpress.com/). 
Per quanto riguarda lo studio della letteratura (e in particolare della poesia), rifarei anche attività come "Adotta una poesia di..." o "Riscrivi in chiave moderna la poesia di..." con l'invito agli alunni di lasciarsi andare con i testi poetici, di far sì che essi parlino a loro in questo momento. Oltre allo studio rigoroso della "storia" della letteratura, del contesto socio-culturale e quant'altro, deve esserci un dialogo tra il testo poetico x e il neolettore, perché è in ragione di tale dialogo che quella poesia è stata letta e riletta salvandosi dall'oblio. E secondo me il docente deve porre (e far porre agli studenti) domande aperte sui testi, non solo quesiti chiusi di cui sa già la risposta. Lo ricordo più che altro a me stessa perché spesso me ne dimentico e magari costruisco fantasmagoriche attività dove, stringi stringi, voglio che gli studenti arrivino a dire quello che ho già pensato io (o il critico tal dei tali). Un po' va bene (non è che un testo possa dire tutto e il contrario di tutto), ma in letteratura qualche deviazione è accettabile (purché ogni ipotesi sia costruita sul testo). 
Auguro poi a me stessa di trovare finalmente una maniera sostenibile (per me e per i ragazzi) di valutare e infine voglio annotarmi la necessità di inventare attività complesse da far svolgere a gruppi dove "copiare" dagli altri o da internet diventi un passaggio obbligato per riuscire a portare a termine il compito, evitando però che tutto si esaurisca in un copia-incolla. Potrebbe essere, per esempio per italiano, un lavoro di sintesi a partire dall'analisi di documenti nuovi oppure il confronto tra due testi appartenenti a una corrente o a un periodo storico studiati; o ancora la presentazione alla classe di un movimento letterario attraverso la lettura di alcuni testi e utilizzando come mediatore didattico una mappa concettuale... Per latino si potrebbe optare per la traduzione di un testo complesso parzialmente rielaborato (passi d'autore tali e quali si possono copincollare da internet) oppure per la rielaborazione linguistica di un testo dato insieme alla traduzione (quindi chiedendo di inventare nuove frasi con il lessico a disposizione nella versione oppure di trasformare i tempi verbali o la sintassi...). Anche una ricerca di tipo lessicale può essere interessante (quali sono i modi per tradurre una certa parola? Perché l'autore ha usato proprio quella e non le altre?). Trovo poi sempre un esercizio meraviglioso la traduzione contrastiva. 
Concludo dicendo che secondo me l'attività più preziosa di tutte (anche in termini di piacere di apprendere e costruzione di relazioni significative) resta il teatro (dal semplice roleplay alla messa in scena di un'opera anche in forma ridotta). 
Sento di avere ancora molto da riflettere sulla valutazione, ma per ora è tutto! Chissà che il 2021 mi porti consiglio...

mercoledì 9 settembre 2020

Dante in classe

Trovo molto difficile proporre Dante in modo convincente al liceo. Quando insegnavo alle medie non avevo problemi: i ragazzini non vedevano l'ora di affrontare Dante, avevano aspettative altissime; poi alle medie si fa di solito qualche passo dell'Inferno e poi si lavora su qualche idea di scrittura creativa.
Alle superiori ovviamente bisogna approfondire e leggere di più e anche da Purgatorio e Paradiso, forse meno avvincenti dell'Inferno per un adolescente. La Commedia va introdotta alla luce del percorso che Dante ha fatto fin lì partendo dalla Vita Nova (o Nuova? Alla Ssis col mitico professor Costantini ci siamo interrogati sulla correttezza o meno del dittongamento) e passando per Convivio e De vulgari eloquentia; poi bisogna lavorare su analisi retorica del testo (almeno il concetto di allegoria ecco...) e analisi linguistica (con Dante si fa anche un po' di attenzione a lessico e sintassi). In tutto questo non dimentichiamoci della narrazione, delle storie dei personaggi, del significato delle similitudini e delle complesse indicazioni astronomiche etc...
Quando apriamo un'edizione a caso della Commedia, quel che ci colpisce è quasi sempre la preponderanza delle note rispetto ai versi danteschi. Quel colpo d'occhio spesso basta per allontanare i ragazzi dalla fatica dell'impresa.
Quindi come affrontare Dante in modo rigoroso ma appassionante?
Io ho percorso finora due vie: quella della drammatizzazione e quella dell'attualizzazione.
Drammatizzazione: studio a memoria di alcuni passi dell'opera (in terza avevo scelto l'intero canto terzo dell'Inferno) e sfida di recitazione a gruppi. Naturalmente questa soluzione, dapprima contestata dai miei ragazzi e poi apprezzata, insiste molto sulla musicalità del testo, sulle figure retoriche, in particolare quelle di suono e quelle a sostegno dell'immaginazione (similitudini, metafore, allegorie) e permette di lavorare sulla comprensione profonda (lettura e recitazione si fanno bene se il testo si è capito bene). Per alleggerire il lavoro, è bene dare la parafrasi di massima e/o la sintesi dei contenuti. Grazie a questi strumenti i ragazzi guardano al testo in modo più fiducioso e si lasciano poi trasportare dalle parole... L'attualizzazione consente invece di lavorare sugli interrogativi che ancora oggi il testo dantesco ci pone: lavorando sul Purgatorio, in quarta io e i ragazzi ci siamo interrogati sul concetto di libertà (che poi abbiamo collegato ad Alfieri e Foscolo) e di felicità. Nella pratica leggevamo (e ascoltavamo) un canto o un passo particolare, cercavamo di coglierne il significato e poi partivamo con le connessioni al noi e all'oggi. Nella mia ormai non trascurabile esperienza di insegnamento ho capito che perché una lezione resti serve chiamare in causa le emozioni e rendere gli studenti operativi. In terza, dopo la memorizzazione del terzo canto dell'Inferno abbiamo lavorato a gruppi, ciascuno dei quali doveva preparare un canto per i compagni e cioè imparare a memoria dei passi significativi (qualche gruppo aveva imparato tutto il canto e lo aveva recitato alla classe), spiegarne il contenuto con un'analisi stilistica di massima e poi proporre ai compagni un gioco per la fissazione dei concetti (e qui si erano sbizzarriti!). Ecco, altro alleato imprescindibile: il gioco, il coinvolgimento di tutti. Come fare in regime di Didattica Digitale Integrata? Il gioco si può fare tramite le numerose applicazioni che gli stessi studenti conoscono; la lettura si può chiedere tramite registrazione audio /video magari per realizzare un'unica grande lettura collettiva (ho fatto così con Foscolo l'anno scorso, sia per l'Ortis che per i Sepolcri) e l'attualizzazione si può chiedere in modalità sincrona come forma di condivisione di osservazioni dopo la visione di una video lezione... Altre idee? Per esempio la realizzazione di un prodotto (multimediale o meno) come compito autentico. Poi ovviamente contano tanto la passione e l'entusiasmo del docente!

giovedì 2 aprile 2020

Latine... Virtualiter loquamur!!

Doverosa la premessa che segue: sono fortunata. Da un paio di anni collaboro con un collega che attualmente mi affianca come insegnante di sostegno, ma in realtà è un filosofo e per di più  appassionato di sperimentazione didattica, come me. Perciò noi ci sentiamo quotidianamente, facciamo il punto su ciò che ha funzionato e cosa no in classe, e da qui partiamo per inventarci qualcosa che sia il più possibile efficace. Un'altra cosa per cui non lo ringrazierò mai abbastanza è il suo essere molto critico: non mi fa sconti, se qualcosa non funziona lo dice e poi ci lavoriamo insieme (lui non si tira mai indietro, anzi, sprona me quando mi faccio prendere dal panico causa percezione di inadeguatezza rispetto ai canoni dell'insegnante tradizionale, ahimè imperanti alla scuola superiore).
Questa collaborazione è quanto mai prolifica anche ora che stiamo vivendo la tanto vituperata didattica a distanza. E posso contare su di lui sia per italiano che per latino nella classe quarta dove solitamente siamo in compresenza per molte ore.

E veniamo alle attività proposte a distanza per Latino.
Ancora in tempi non sospetti a lui era venuto in mente di caricare sul suo canale Youtube un video per il ripasso delle infinitive latine (eccolo qui) con un'introduzione teorica e poi degli esercizi da svolgere in modalità stop & go: viene proposta una frase, si invita lo studente a stoppare il video e a tradurla (dall'italiano al latino soprattutto) e poi a riazionare il video per controllare la traduzione.
Ecco che questo vecchio video è diventato un compito in Classroom per i miei alunni di terza e quarta ed è piaciuto così tanto ai ragazzi che ne abbiamo messo a punto un altro sulle infinitive passive e tra poco ne faremo altri ancora! Il compito su Classroom consiste nello svolgere gli esercizi del video sul quaderno o su un file e consegnare a me l'autocorrezione in rosso e un commento finale di monitoraggio dell'apprendimento. Da lì parto per inviare ulteriori spiegazioni e chiarimenti. Un successone! Grazie, collega Ivano!

In terza scientifico sto anche lavorando su Cesare: ho diviso la classe in gruppi omogenei al loro interno per livello; per ciascuno dei gruppi ho creato un file condiviso in Drive con un'attività specifica da svolgere commisurata al livello del gruppo. Si tratta di versioni di Cesare (o rielaborate a a partire da Cesare) da tradurre e commentare oppure di traduzioni da completare o da correggere etc... Ogni gruppo deve anche creare con il lessico del testo fornito delle nuove frasi tramite cui esercitare alcuni costrutti sintattici affrontati. Nelle attività ci sono anche domande di precomprensione in latino, richieste di analisi del testo, ricerche sui personaggi nominati nei testi etc...
I gruppi hanno lavorato assieme per svolgere gli esercizi (ognuno scriveva con un colore identificativo diverso) e poi io ho corretto o a volte solo segnalato gli errori. Ora nella videoconferenza settimanale i gruppi presenteranno uno alla volta i loro testi e sottoporranno ai compagni le loro frasi. Poi, dopo la presentazione, dovranno inventare un quiz o un gioco per verificare che i compagni abbiano capito e appreso i concetti chiave.
Tutto questo lavoro sarà oggetto di valutazione. Certo non potrò sottoporre ai ragazzi la canonica versione: non ha senso adesso (copiano, si fanno aiutare etc...).

In quarta ho proposto invece una videolezione in latino con una semplice spiegazione della vita di Virgilio (ho utilizzato uno dei libretti editi da Vivarium Novum) e ora sto pensando di partire dalla storia di Orfeo ed Euridice semplificata (la classe è molto debole in grammatica) per poi approdare all'originale virgiliano.

Sia alla terza che alla quarta ho infine girato un mio video che ho intitolato "Odi et amo coronavirus" e ho chiesto ai ragazzi di rispondermi sempre in latino con un audio o video. È un modo per farli parlare di ciò che ci sta capitando, ma con lo sforzo di utilizzare il latino. Alcuni hanno colto l'intento giocoso, altri hanno colto la palla al balzo per comunicare tutto il loro disagio, altri ancora devono ancora cimentarsi, ma l'ho concepito come un compito aperto, senza scadenza.

Concludo raccontando quel che sto facendo con la prima linguistico, in cui cerco di attuare a partire da qualche testo decente del manuale (supertradizionale) una didattica di tipo laboratoriale ispirata al latino vivo. Ora che ci sentiamo solo virtualmente, sto proponendo agli alunni capitolo per capitolo un testo semplificato su Orfeo ed Euridice (è un'edizione statunitense che si chiama Eurydice. Fabula amoris), che mi permette di raccontare la storia tratta da Virgilio e di lavorare su alcuni aspetti grammaticali che si incontrano nel testo (terza declinazione; il perfetto). Poi allego alla videolezione in latino degli esercizi sul modello dei Pensa di Familia Romana ed. Vivarium Novum. E dopo qualche giorno preparo video con il correttore.
Con una videoconferenza settimanale posso ritornare su alcuni concetti, chiarire dubbi etc...
Certo, devo preparare io tutto il materiale, ma mi diverto molto! E mi risulta che anche i ragazzi apprezzino...

È molto difficile far presa sui ragazzi con il latino. Sempre. Figuriamoci ora! Ma lavorando in modalità di gruppo e con attività molto semplici in autovalutazione mi sembra che tutti ci stiano provando.

Qui finisce il mio resoconto. Sono disponibile a passare i miei materiali a chiunque lo desideri e a ragionare insieme su queste e altre attività! Grazie e a presto con qualche idea di Geostoria!

venerdì 27 marzo 2020

L'italiano a distanza ai tempi del coronavirus

Come tanti miei colleghi, mi sono impelagata nella famigerata DAD (Didattica a Distanza).
La mia fortuna è stata che in alcune classi già lavoravo con Drive, perciò ero avvantaggiata.
Ho colto l'occasione per imparare a usare Classroom, che in realtà sfrutta le potenzialità meravigliose di Drive. Sto organizzando alcune attività che mi stanno dando soddisfazione: le elenco solo per fornire ai miei tre lettori (venticinque sarebbero già tanti!) qualche spunto.
Oggi racconto ciò che sto proponendo per italiano nella mia seconda articolata (liceo classico più scienze umane) e nella quarta scienze umane.
In seconda liceo stiamo lavorando sul testo argomentativo. Ancora in classe avevo letto un testo scritto da me dal titolo "I voti vanno eliminati". Testo provocatorio, argomento azzeccato, perché i ragazzi si sono appassionati. Su Drive ho organizzato un confronto di gruppo a partire da una tabella Pro vs Contro. Ognuno si piazzava dove voleva e inseriva un argomento a sostegno della tesi. In internet si cercavano fonti (obbligatoriamente da citare).
Altro step: temi a gruppi a partire dalla tesi pro o contro, sfruttando il lavoro di ricerca precedente. Qui ho dato lo schema canonico tesi, argomenti, antitesi e confutazione... Ma ho chiesto di lavorare con attenzione su incipit e finale (perché fossero accattivanti ed efficaci) e di pensare a un destinatario ben preciso da convincere. Seguirà un testo scelto da ogni studente con ricerca e scrittura individuale.
In quarta stiamo anche lì lavorando sull' argomentativo, e in particolare sulla tipologia B della Prima Prova dell'Esame di Stato. Siamo partiti da una traccia uscita l'anno scorso sull'Illusione della conoscenza e su Drive i ragazzi si sono confrontati, hanno lavorato sulla parte di comprensione e hanno creato uno schema ad Y (domande-osservazioni-connessioni) partendo dalla traccia di produzione. Ho chiesto prima di tirar fuori le loro idee e poi di fare ricerca in internet (chissà se mi avranno ascoltato!). Ora devono produrre il proprio testo individuale a partire da quanto emerso nel confronto precedente.
Altra attività proposta nelle due classi in piattaforma Classroom è stata quella della scrittura sulla lettura, cioè un'annotazione sul libro che si sta leggendo o che si è appena finito. Ora mi ingegnerò con delle recensioni creative...
Promessi Sposi: propongo audioletture che trovo in rete e sfrutto la piattaforma per l'analisi condivisa. Ho per esempio creato un compito con la funzione "Compito con domanda" con cui ho chiesto a tutti di analizzare il modo di parlare dei personaggi del capitolo 3. Ciascuno postava la sua risposta e poi poteva leggere quelle altrui.
Altro compito: registrare un vocale (e postarlo in classroom) su una frase ritenuta significativa del capitolo 4 da leggere e commentare sulla base dei concetti chiave illustrati in videolezione. 
Un'altra idea: rivisitazione in chiave moderna del cap. 3 dei Promessi Sposi e in un gruppo da 4 membri realizzare una breve pièce teatrale attraverso vocali da postare su documenti Drive. Un modo per capire se davvero hanno letto il capitolo 3.
In quarta stiamo lavorando sui tre grandi del Settecento e su Goldoni in particolare: ho condiviso la recitazione da parte di una compagnia teatrale locale della Locandiera e ho chiesto loro di prendere appunti sul quaderno (poi fotografati e caricati in piattaforma) ma anche di discutere su foglio condiviso in Drive riguardo a 5 quesiti complessi (la morale, il ruolo di Mirandolina, la natura dell'amore etc...).

Per me fondamentale è proporre attività di gruppo per mantenere il contatto e la relazione.
Concludo con il Dantedì: sempre con la quarta ci siamo organizzati tramite videoconferenza e quindi i ragazzi hanno registrato su Whatsapp dei vocali con ciascuno una terzina circa di Inf. XXVI. Ora stiamo montando gli audio cuciti insieme con dei disegni prodotti da loro e un sottofondo musicale anch'esso creato ad hoc. Spero ne esca qualcosa di carino, ma già sentire tutte le loro voci è stato commovente!

In un prossimo post racconterò di latino e geostoria.
Ora chiudo e vado a nanna!

Grazie per la pazienza di aver letto fin qui. Alla prossima!