martedì 9 agosto 2022

Esperimento didattico: Latino a modo mio partendo da un epigramma di Marziale

 Ho provato a creare un percorso didattico utilizzando la metodologia che prediligo, cioè il cosiddetto "metodo attivo" preso in prestito dalla didattica delle lingue moderne applicato a testi latini veri. 

Qual è il problema? Che bisogna crearsi tutti i materiali da sé e non è affatto facile reperire il materiale giusto che si presti a un determinato livello linguistico dei discenti. Bisognerebbe che ci credesse un gruppo di docenti (non dico tutto il Dipartimento, però...) e che il lavoro dei docenti fosse sostenuto da corsi seri di formazione sull'uso del latino (lettura, produzione in latino seguendo dei modelli etc).

Qual è il limite? Perché ci si possa azzardare a sperimentare questo tipo di approccio, è necessario che la classe abbia un numero UMANO di elementi: con classi molto numerose temo che si faccia fatica a tenere sotto controllo tutto e tutti...

Che cosa trovo particolarmente vincente in questo approccio?

1) Il maggior coinvolgimento: si parte da un racconto (la narrazione è sempre potente), gli studenti devono intervenire continuamente, anche in forma ludica, Si ascolta, si legge, si parla, si scrive in latino (più canali sono coinvolti nell'apprendimento e più questo si accende). Anche se si fanno errori grammaticali (che vengono fatti correggere pian piano), comunque si impara il lessico e "ci si sporca le mani" con la lingua... 

2) Il collegamento tra focus grammaticale e focus culturale: si conoscono un pochino gli autori e i loro testi (possono essere autori classici ma anche medievali, rinascimentali etc), ci si aggancia a una tematica che può essere multidisciplinare, si approfondisce l'aspetto culturale insieme a quello linguistico (che per altro viene selezionato ed isolato: meglio proporre una piccola regola alla volta ed esercitarla continuamente che tante tutte insieme. Ho notato che già chiedere la memorizzazione di tutti i casi di una declinazione è una richiesta alta di questi tempi, anche perché si dà per scontato che i ragazzi conoscano e riconoscano le funzioni dei casi, cosa quasi rara negli ultimi anni di scuola, almeno nel mio indirizzo liceale). 

3) Il fatto che si parta da un testo rielaborato (dove si allunga anche un po' il brodo, si ripetono le stesse parole etc) per arrivare comunque a visionare il testo di partenza (che può comunque essere presentato con la traduzione - parziale o totale - a fronte e/o con delle note linguistiche, traduttive, di grammatica storica etc...).

Tutti questi punti evidentemente si rifanno a quello che è il traguardo principale per me come insegnante: quello di motivare all'apprendimento rendendo più accessibile il latino agli occhi dei nostri studenti così pieni di pregiudizi relativi a questa lingua. Sono fermamente convinta che da qui si debba passare per salvare il latino nel curriculum degli indirizzi liceali che non siano il Liceo Classico. 

Ovviamente ciò non significa far finta che imparare il latino non costi fatica: però se lo studente si convince che si tratta di una fatica affrontabile, che darà dei risultati, forse gli verrà più facile applicarsi. Ce lo diceva già Vygotskij con la sua zona di sviluppo prossimale; studi più recenti ci confermano che non c'è reale apprendimento senza piacere e motivazione (qui il mio punto di riferimento è Daniela Lucangeli). E, come sostiene Guido Milanese in un articolo che ho recentemente letto in Academia.edu, oggi lo studio del latino non è nemmeno più sostenuto, come accadeva fino a qualche decennio fa, da una motivazione sociale, perché ormai la conoscenza del latino non funge più da filtro per accedere alle carriere dirigenziali. Il latino non serve propriamente a nulla oggi: si accetta di studiarlo solo se lo si ama (altrimenti chi te lo fa fare??). Questa è la nostra sfida, come docenti di Latino, oggi. 


Questa la bozza del percorso didattico che ho immaginato a partire da un epigramma di Marziale. Mi piacerebbe avere altri pareri o anche proposte di collaborazione per avere un tesoretto di testi su cui costruire altre unità didattiche!


Testo originale di partenza: Marziale, Epigrammi, I 10


Petit Gemellus nuptias Maronillae

et cupit et instat et precatur et donat.

Adeone pulchra est? Immo vero foedius nil est.

Quid ergo in illa petitur et placet? Tussit.


Focus culturale: il matrimonio (a Roma e oggi, con collegamento con Diritto; vedi fenomeno delle spose bambine, i matrimoni riparatori etc...)


Focus grammaticale: dativo di possesso (prerequisiti: prime due declinazioni e indicativo presente attivo e passivo; le interrogative dirette)


Testo rielaborato da proporre agli studenti ad inizio unità:


Romae est vir qui Gemellus appellatur/nomine Gemellus.

Gemellus pulcher iuvenis est.

Gemello sunt caerulei oculi, etc... (descrizione fisica essenziale)


Olim in via videt Maronillam.

Est Maronilla domina divitiarum plena. Maronillae sunt magna villa prope Forum, splendida vestimenta, margaritae...

Maronillae maritus mortuus est. Nunc Maronilla vidua est.

Estne Maronilla pulchra matrona?

Maronilla pulchra non est. Immo vero foeda est. Neque pulchra neque iuvenis Maronilla est. Gemellus tamen eam cupit et multa dona Maronillae facit. Gemellus ducere in matrimonium eam vult. Gemellus nuptias Maronillae petit. Cur? Quid Gemello Maronilla placet?


Immo vero Maronilla Gemello non placet, quia Maronilla neque iuvenis neque sana est. Maronilla tussim habet. Quia ea tussit, Gemellus putat eam morituram esse. Gemellus Maronillam non amat, sed Maronillae divitias.


Pensum primum


  • Quis est Gemellus?

  • Estne Gemellus pulcher?

  • Quem videt in via?

  • Estne Maronilla iuvenis et pulchra?

  • Habetne Maronilla maritum?

  • Quid facit Gemellus cum Maronilla?

  • Cur Gemellus nuptias Maronillae petit?


Pensum secundum

Gemell__ Maronill__ in via videt. Gemell__ sunt caerule__ ocul__ etc... (Completare con uscite di prima e seconda declinazione)


Pensum tertium: errata corrige!

In viam Gemellus Maronilla videt (etc: far correggere gli errori su prima e seconda declinazione e su reggenze preposizioni)


Pensum quartum (inserimento verbi elencati da coniugare)


Gemellus Maronillae nuptias ______________. Gemello eam non ________________, sed Gemellus divitias Maronillae ______________ . Etc...


amare – placere – petere – etc...


Approfondimento culturale sul matrimonio


Per casa fai coniugare Gemellus pulcher e Maronilla foeda (ripasso prima e seconda declinazione e aggettivi prima classe)


Ripresa del testo rielaborato con domande a coppie (del tipo Quis est Maronilla? Amatne Gemellus Maronillam? Etc...)


FOCUS SUL DATIVO DI POSSESSO: spiegazione ed esempi


Pensum: describe te ipsum. Suntne tibi oculi caerulei? Etc...


Gioco in classe: “Indovina chi” → Fornire lista con nomi delle parti del corpo, colori... e fai fare domande con dativo di possesso


Esercizio di sintesi della storia di Gemello e Maronilla (prima orale tutti insieme e poi scritta da parte dei singloli studenti).


Altro esercizio: creare un'intervista a entrambi i personaggi (per usare anche la prima e la seconda persona dei verbi)


Conclusione dell'attività: presentare il testo originale di Marziale chiedendo di indovinarne la traduzione (con guida). Presentare l'autore con alcune note biografiche.

Esercizi di traduzione dal latino e dall'italiano sempre su Gemello e Maronilla.


Come test finale per la valutazione: presentare un testo con lessico e strutture morfosintattiche simili e fare esercizi di comprensione, cloze, traduzione... Fare anche domande di civiltà. In itinere dovremmo riuscire ad individuare facilmente, dato che facciamo intervenire spesso gli studenti, chi ha studiato, capito, interiorizzato e chi invece ha delle lacune o ha bisogno di rinforzo. La valutazione finale potrebbe essere completata (o affiancata) da quella in itinere, che dovrebbe tener conto anche di fattori come la risposta agli stimoli del docente, l'impegno, la capacità di mettersi in gioco etc... 


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