venerdì 1 luglio 2016

E VAI COL JIGSAW!!!

Uno dei miei ultimi esperimenti di apprendimento collaborativo prima della fine dell'anno scolastico è stato il tanto temuto jigsaw: mi ha sempre spaventato la complessità del procedimento, ma finalmente mi sono buttata ottenendo buoni risultati!

Volevo affrontare in modo rapido, fissando solo i concetti fondamentali, la crisi del Trecento in Storia, perché poi l'anno prossimo riprenderò il concetto di crisi della mentalità medievale con Umanesimo e Rinascimento, Boccaccio (a confronto con Dante) e le scoperte geografiche del Quattrocento.

Per me era fondamentale che i ragazzi capissero che nel Trecento il sogno di un unico grande potere universale (in mano a Chiesa o Impero) era tramontato, perché al suo posto si erano fatti strada gli Stati nazionali. Poi i singoli eventi storici (la peste, la guerra dei cent'anni, etc...) si prestavano all'approfondimento personale e alla curiosità dei singoli.

Allora ho deciso di procedere in questo modo:

- ho proiettato col videoproiettore uno schema di sintesi di tutta la crisi del Trecento con una lezione frontale di 30 minuti per dare agli studenti la cornice entro cui inserire gli approfondimenti a cura dei vari gruppi;

- ho identificato 5 approfondimenti da assegnare ai gruppi:

  • peste
  • Bonifacio VIII versus Filippo il Bello
  • Guerra dei Cent'anni
  • nascita delle monarchie nazionali in Europa
  • Comuni / Signorie / Stati regionali in Italia
- ho quindi organizzato due tipologie di gruppi:

  • "gruppi esperti": 5 gruppi da 4 membri dove gli alunni studiano l'approfondimento assegnato
  • "gruppi casa": 4 gruppi da 5 membri, ognuno dei quali appartenente a un diverso "gruppo esperto"
Nella formazione dei "gruppi esperti" ho tenuto conto che alcuni argomenti erano più semplici di altri (per esempio la peste o la Guerra dei cent'anni dove affascinante era la figura di Giovanna D'Arco);

- ho spiegato ai ragazzi come funzionava il jigsaw e ho comunicato i gruppi;
- ho cominciato a far lavorare il "gruppo esperti" con la guida di una consegna specifica (2 ore); per casa ogni singolo "esperto" doveva prepararsi bene per l'esposizione ai compagni del "gruppo casa", creando anche una propria mappa o uno schema di supporto per la spiegazione;
- la lezione successiva (3 ore), ho lasciato una mezzoretta ai "gruppi esperti" per ripassare insieme e confrontare i propri materiali (c'erano state anche delle persone assenti la volta precedente che avevano dovuto recuperare, inoltre in questa sede ho mostrato i brevi video di sintesi della Zanichelli perché nella lezione precedente erano sopraggiunti problemi tecnici), poi ho dato il via al lavoro dentro i "gruppi casa": all'interno di essi, chi spiegava doveva cercare di essere il più chiaro possibile e far sì che tutti i suoi compagni prendessero appunti, mentre gli altri alla fine dell'esposizione dovevano concordare con lui una valutazione utlizzando questa rubrica valutativa. Naturalmente, le valutazioni sono state consegnate all'insegnante;
- siccome mi ero accorta che non tutti gli argomenti erano stati perfettamente compresi da tutti gli "esperti" e c'erano stati dei fraintendimenti, ho dedicato un'ulteriore ora per il chiarimento dei dubbi con l'aiuto dei gruppi "esperti", i quali venivano a turno interrogati da tutti gli altri compagni (ma stavolta erano tutti insieme a disposizione dell'intera classe e non uno per ogni singolo "gruppo casa") e se necessario supportati dall'insegnante;
- come attività valutativa finale, inizialmente avevo previsto la somministrazione di un test su tutti gli argomenti per testare le conoscenze, ma poi, considerando che avevo avuto sufficienti strumenti valutativi e che era ormai fine maggio e i ragazzi erano stanchi per una verifica tradizionale, ho provato qualcosa di un po' più divertente e stimolante per loro. Ho rimescolato tutti i gruppi e ho assegnato ai nuovi gruppi la predisposizione di una scenetta riguardante uno dei cinque argomenti che nessuno dei membri del gruppo aveva studiato in qualità di "esperto". La consegna era questa. Al termine di ogni scenetta, i compagni la valutavano tenendo conto del rispetto della consegna, della chiarezza e correttezza delle informazioni, della completezza, dell'originalità e creatività. Tempo impiegato: 2 ore.

TEMPO EFFETTIVAMENTE IMPIEGATO: 9 ore. Le lezioni sono state concentrate in una settimana, per rendere il lavoro intensivo.

OSSERVAZIONI E RISULTATI:
L'attività è risultata molto gradita ai ragazzini: in un feedback conclusivo, mi hanno elencato tutti i punti di forza, a loro avviso, di un lavoro come questo:
- i gruppi esperti, lavorando insieme su diverse tipologie di materiali, hanno compreso meglio i concetti;
- le spiegazioni sono avvenute entro piccoli gruppi, quindi era più semplice seguirle rispetto alla lezione frontale "in plenaria" dell'insegnante;
- non era un'unica grande spiegazione, ma tante piccole "sottospiegazioni" assegnate ad alunni diversi;
- ogni singolo alunno ha potuto prendersi il proprio spazio per spiegare agli altri il proprio argomento senza rischiare di venire interrotto dal saccentone di turno che spesso in classe ruba la parola al più piccolo cenno di insicurezza;
- ognuno si sentiva responsabile nei confronti degli altri membri del "gruppo casa": c'era chi era tutto agitato e aveva veramente ripetuto tanto anche a casa!
- l'attività è stata divertente e piacevole, in particolar modo le scenette finali.

Queste le osservazioni dei ragazzi, che mi hanno chiesto di ripetere l'esperienza. Io aggiungo che ho notato che l'attività ha favorito l'integrazione: persino un alunno seguito dall'insegnante di sostegno con gravi problematiche di comunicazione e relazione coi pari è riuscito (tramite differenziazione dei materiali e uso di mappe concettuali) ad apportare il proprio contributo. Naturalmente, questo risultato dipende da vari fattori: ho usato il cooperative learning tutto l'anno, quindi non è stato il miracolo di un singolo esperimento! E poi la classe è veramente aperta all'inclusione e ha sottolineato più volte i progressi del ragazzino come quelli di altri in classe.

Devo dire che ho avuto diversi strumenti di valutazione, naturalmente non "matematici", ma comunque utili:
- osservazione dei ragazzi mentre lavoravano in gruppo
- valutazione e autovalutazione tra pari
- momento di "interrogazione" dei compagni ai gruppi esperti (e lì si è visto chi padroneggiava bene il proprio approfondimento e anche, tra i compagni, chi faceva domande mirate perché aveva compreso e studiato in generale tutto l'argomento)
- prodotto finale della scenetta.

E' mancato un momento di verifica finale più oggettiva (a mo' di quiz su tutto), ma i ragazzi che se l'aspettavano avevano comunque studiato e io all'ultimo, avendo notato con quale motivazione ed entusiasmo si erano adoperati in ogni fase dell'unità di apprendimento (circa metà classe aveva persino preparato delle mappe concettuali non solo per sé ma anche per i compagni del "gruppo casa"! Si sono proprio calati nella parte dell'insegnante!), ho deciso di graziarli e di proporre un'attività meno pesante. Certo, so chi ha acquisito di più e chi un po' meno, ma quel che conta è la voglia di imparare, l'impegno, l'energia profusa per altro utilizzando strategie e strumenti per lo studio in autonomia, più che la misurazione di quante nozioni avevano incamerato. Per altre unità di apprendimento ho voluto misurare, non è che non l'abbia mai fatto, ma stavolta ho resistito alla tentazione!

Altra osservazione doverosa: io posso contare sul tempo prolungato e quindi su 12 ore alla settimana di Lettere. Chiaro che quelle due ore in più sono preziose, ma se ci si organizza si può lavorare sul cooperative learning anche in un tempo normale. A mio parere bisognerebbe superare l'eccessivo frazionamento orario e lavorare per unità di apprendimento settimanali: per intenderci, se avessi scelto di portare avanti per due ore alla settimana questa unità di apprendimento, non l'avrei ancora finita! Ho scelto di interrompere italiano e geografia per una settimana per dedicarmi solo a storia.
Questo modo di organizzare l'orario scolastico secondo me è vincente, anche se fa un po' paura, perché uno teme di rimanere indietro...

Mi piacerebbe avere un riscontro da parte degli altri insegnanti su un'attività come questa. Spero di riuscire a leggere qualche commento nel blog!


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